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La maglia, i colori e il simbolo

L’evoluzione della divisa

Nei mesi successivi alla fondazione, le maglie indossate dall’Alessandria furono bianche ed azzurre, a tre grandi strisce verticali. Quelle divise erano già state utilizzate più volte dalla Vigor, squadra torinese attiva già dal 1908, ed erano state acquistate a poco prezzo dalla neonata società alessandrina. In realtà, i dirigenti avevano già messo gli occhi sulle maglie di colore grigio indossate dai ciclisti della Cicli Maino (fondata nel 1896, fu la quarta industria ciclistica in Italia e la prima a non aver sede a Milano), che ricordavano quelle della società sportiva Forza e Coraggio, per iniziativa della quale era nato il club calcistico e che aveva preferito quel colore al bianco, reo di sporcarsi con troppa facilità. La richiesta fu formalizzata una sera, in un’osteria della città e fu lo stesso presidente Giovanni Maino ad accettare di omaggiare l’allora FBC con una nuova dotazione di maglie grigie[12]. Il nuovo colore rimase anche dopo la fusione, avvenuta nel 1920, con l’Unione Sportiva Alessandrina, una società nata nel 1915.

La divisa del periodo 1958-64

Sul finire degli anni trenta furono apportate prime modifiche a una maglia da sempre prevalentemente monocroma, accompagnata tutto al più da un colletto bianco, da uno scudo crociato all’altezza del petto o da calzoncini grigi o neri. Con la prima stagione in B (1937-38) esordì una maglia grigia con fascia orizzontale bianca e rossa, colori cittadini. La storia della divisa “grigiocerchiata” fu rapidamente archiviata al termine di quella sfortunata annata, ma trovò echi in alcune divise destinate ai portieri nel turbolento decennio successivo e nella singolare maglia biancocerchiata elaborata per la stagione 1948-49, anch’essa di breve vita.

Dagli anni cinquanta in poi, la maglia dell’Alessandria fu più volte ridisegnata e al grigio furono abbinati diversi colori. In particolare, tra il 1956 e il 1964, venne adottata una maglia grigia con colletto, pantaloncini e calzettoni azzurri; successivamente, negli anni settanta-ottanta, i pantaloncini divennero neri, come quelli delle origini, mentre il colletto, per un breve periodo, venne tramutato in rosso. Per parte degli anni ottanta, inoltre, lo stemma fu ingrandito e spostato al centro della maglia. Per tutto l’ultimo decennio del XX secolo, infine, vennero mantenute la maglia cinerina e i calzoncini neri; è per questo motivo che i giocatori dell’Alessandria, con il passare del tempo, sono stati sempre più spesso soprannominati erroneamente “i grigioneri“.

La divisa della stagione 1976-77

Dopo il fallimento della squadra, avvenuto nel 2003, nacque una società chiamata Nuova Alessandria 1912: questa indossò, nel corso del Campionato di Eccellenza 2003-04, una maglia divisa verticalmente a metà, colorata per una parte di bianco e per l’altra di grigio[39]. Dopo la riacquisizione del marchio e dei trofei, nel 2004, ritornò l’Unione Sportiva, con la tradizionale maglia grigia. Per la stagione 2006-07, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’ultima promozione in Serie A, la società scelse d’ispirarsi allo stile utilizzato negli anni Cinquanta, dapprima adottando calzoncini e calzettoni azzurri e, successivamente, applicando alla divisa un bordo del medesimo colore. Dal 2007 si alterna una divisa a tinta unita a quella classica, grigia con calzoncini neri.

Data l’unicità della maglia grigia nel panorama calcistico, la seconda divisa risulta ben poco utilizzata dalla società; nella stagione 2007-08, ad esempio, non venne neppure presentata, e i calciatori disputarono tutte le gare in maglia grigia alternando, all’occorrenza, i pantaloncini grigi o neri. Anche il completo da trasferta ebbe, quando presente, una sua evoluzione, con frequenti cambiamenti di foggia: negli anni Cinquanta constava di maglia granata e pantaloncini azzurri, negli anni sessanta e Settanta era interamente azzurro con banda grigia verticale a sinistra, più recentemente prevalse l’utilizzo di magliette rosse e, in alcuni casi, verde chiaro(soprattutto a fine anni novanta, quando lo sponsor era la Cassa di Risparmio di Alessandria). Una terza maglia gialla viene usata in casi sporadici, come le partite contro i grigiorossi della Cremonese. L’attuale sponsor tecnico è Macron, mentre è da definire quello di maglia.

Il simbolo

Il simbolo della squadra è l’orso. L’idea fu del disegnatore “Carlin” Bergoglio, storico vignettista del Guerin Sportivo che, negli anni Venti creò mascotte (prevalentemente animali) per molte squadre di calcio italiane[40].

Lo stemma

Il caratteristico stemma dell’Unione Sportiva fu disegnato dall’artista Lorenzo Carrà nel 1920. È circolare o a volte riprodotto all’interno di scudi polacchi, prevalentemente grigio con una sezione bianca e crociata di rosso e con un monogramma riproducente le lettere intrecciate U, S ed A. Quest’ultima, per forma, ricorda uno dei monumenti-simbolo di Alessandria, ovvero l’Arco Trionfale di piazza Giacomo Matteotti.