Comportamento responsabile sui social networks e gestione corretta delle emozioni sono stati gli elementi alla base del progetto formativo che ha visto protagonisti l’Alessandria Calcio, l’istituto scolastico superiore A. Volta, l’Associazione Cultura e Sviluppo e la sezione locale della Polizia Postale.
L’idea, nata su proposta dei Grigi all’interno del Progetto 3P (Patto – Passione – Partecipazione) messo in campo dalla Lega Pro e dall’Osservatorio per le Manifestazioni Sportive, ha visto protagonisti i rappresentanti di classe (circa 70 studenti in totale) dell’Itis Volta, invitati a partecipare all’incontro dalla dirigente scolastica Maria Elena Dealessi, che ha aderito subito con entusiasmo alla proposta dell’Alessandria Calcio: “E’ importante parlare di questa tematica, così come del cyberbullismo, e coinvolgere i ragazzi in momenti formativi che li aiutino a maturare più consapevolezza rispetto all’utilizzo quotidiano che fanno degli strumenti tecnologici oggi disponibili”.
Sul palco si sono succeduti il responsabile del Progetto 3P, Federico Vaio, la psicologa e psicoterapeuta Sara Bosatra e l’Ispettore della Polizia Postale del nostro capoluogo, Alessandro Bocchio, impegnati ad affrontare con i ragazzi le tematiche inerenti l’utilizzo consapevole di internet e dei social networks in particolare.
“Abbiamo cercato di far riflettere i ragazzi sull’importanza di comprendere la differenza fra stati emotivi passeggeri, come può essere la rabbia per una brutta prestazione della squadra del cuore, e cristallizzazioni di queste alterazioni emotive che possono sfociare in odio e comportamenti esagerati e pericolosi, specialmente sul web, dove la mancanza di un feedback corporeo fra gli utenti può rendere più difficile il mantenimento di atteggiamenti empatici” ha spiegato la psicologa Sara Bosatra, esperta in terapie espressive.
“La giornata di formazione prende spunto da episodi accaduti quest’anno – spiega Vaio – che hanno visto protagonisti anche studenti dell’istituto, con commenti lasciati sulla pagina Facebook della società carichi di odio e dal contenuto minaccioso. Investire sull’educazione dei ragazzi e sulla loro maturazione è per noi una priorità e questa ci è sembrata una buona occasione per farlo, sfruttando la sinergia con altre realtà particolarmente sensibili sul territorio”.
“I ragazzi, così come gli adulti, pensano spesso che costruire un profilo ‘fake’, con dati fittizi, sia sufficiente a mantenere l’anonimato, ma non è così – ricorda l’ispettore Bocchio – e si può incorrere in reati anche di una certa gravità. Siamo sempre lieti quando sono le scuole a invitarci perché la prevenzione è un elemento importante della nostra attività”.
A condurre un’attività nella seconda parte della mattinata di formazione (che si è svolta presso l’istituto Volta martedì 21 maggio) che ha visto direttamente partecipi i ragazzi ci ha pensato l’Associazione Cultura e Sviluppo Alessandria, che da più di 20 anni, con il suo Progetto Giovani, si occupa di formazione alla cittadinanza e al pensiero critico all’interno della società, a partire dalle nuove generazioni. “Abbiamo chiesto ai ragazzi di provare a impersonare, ripartiti in gruppi, diversi ruoli attraverso un gioco di simulazione – racconta Valentina Baldovino, dell’Area Giovani di Cultura e Sviluppo – portandoli a riflettere sulle conseguenze che impattano la vita delle persone, sia in ambito professionale che privato, derivanti da un utilizzo inappropriato, e talvolta perfino violento, dei social networks. Siamo contenti che l’attività ai ragazzi sia piaciuta e dei feedbacks che abbiamo ricevuto dai partecipanti “costretti”, per un giorno, a ricoprire anche i panni di chi viene attaccato sui social networks, del social media manager che deve moderare i commenti e degli altri tifosi che, leggendo insulti su internet, possono avere un ruolo attivo nello stigmatizzare e isolare tali comportamenti”.