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La Giovane Italia ad Alessandria

Il Progetto La Giovane Italia ha fatto tappa ieri, giovedì 26 aprile, ad Alessandria, dove, nella sala stampa dello stadio Moccagatta, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’almanacco 2017-2018 dei giovani calciatori Under 19. Paolo Ghisoni, giornalista di Sky Sport, ha condotto l’evento, al quale hanno partecipato il Direttore Generale di Lega Pro Mario De Luca, il Direttore Sportivo dei Grigi Massimo Cerri, insieme a Mister Michele Marcolini e al Responsabile del Settore Giovanile Nereo Omero. In platea i sette ragazzi selezionati: Xavier Usel, Nunzio Sessa, Matteo Gerace, Filippo Capocelli, Christian Nani, Giovanni Robotti e Pietro Bagnadentro.
Ma cos’è la Giovane Italia? Ghisoni ha spiegato che è stato inizialmente un progetto giornalistico, poi sposato dai responsabili dei settori giovanili delle società, che non solo valuta l’ambito calcistico, ma che va a indagare anche sul profitto scolastico, sull’educazione, sul comportamento e sul rapporto che il ragazzo ha con il club di appartenenza. E’ un progetto che vuole regalare visibilità a giovani calciatori meritevoli che fanno più fatica di altri a emergere. Sono state scoperte storie di tenacia e passione esemplari.
E proprio di passione – e non solo – ha parlato Mister Marcolini nel suo intervento, ricordando il suo percorso parallelo di scuola e calcio e spronando i ragazzi ad avere grande spirito di sacrificio, per sfruttare tutte le occasioni che le società concedono, senza dimenticare che non bisogna avere fretta di arrivare, ma crescere con equilibrio.
Il DS Cerri ha poi sottolineato l’importanza di questo progetto che permette di conoscere rapidamente le caratteristiche tecniche e umane dei giovani calciatori. Il Direttore ha concluso il suo intervento con un consiglio per i genitori di ragazzi bravi in età precoce: non sradicare i figli dalla famiglia, ma tenerli con sé fino ai 14-15 anni per un buon cammino di crescita.
Infine il Responsabile Omero ha evidenziato che le qualità umane e comportamentali vanno di pari passo con quelle tecniche e che occorre fiducia e collaborazione tra famiglie e settore giovanile per una crescita più lineare dei ragazzi.