Skip to main content

“Siccome non sono sui social, ma so dei tanti che mi hanno fatto gli auguri, vorrei ringraziare per questa dimostrazione di affetto che, sinceramente, non mi attendevo e che mi ha fatto un enorme piacere.”

Matteo Pisseri introduce così questa breve intervista, il giorno dopo il suo trentesimo compleanno.

“Trent’anni non sono certo un traguardo per un portiere ma un bilancio, professionale e di vita, ed è giusto farlo, puntualizza Pisseri. E il mio è un bilancio estremamente positivo; giocando, ho girato l’Italia, ho visto tante città e ho conosciuto tanta gente, con personalità e comportamenti differenti: sotto il profilo umano un arricchimento straordinario.”

Come arrivi a questi trent’anni?

“Ci arrivo maturo, nella categoria in cui ho sempre sognato di giocare, forte di un’esperienza lunga, fatta di sacrifici, consapevole che il non aver mai mollato ha fatto la differenza. E sono contento, aggiunge, in modo particolare, perchè ho raggiunto questo obiettivo in una piazza ricca di tradizione e prestigio come quella di Alessandria che aspettava da tanto questo risultato e che, non a caso, ho scelto perchè volevo fosse l’autentico spartiacque della mia carriera.”

La B tra i pali?

“Imprevedibile, con valori altissimi e giocatori con colpi da serie A, in grado di risolvere da soli una partita con una giocata. Ma aggiungo che ai risultati si arriva anche col lavoro, il sacrificio e l’applicazione e noi siamo sulla buona strada.”

Come vivi Alessandria?

“Molto bene; la gente mi apprezza e questo mi rende felice della scelta che ho fatto. Il pezzo di storia che abbiamo scritto il 17 giugno non si cancella.”

Nel quotidiano, tu lavori con Andrea Servili, il quale, immagino, ti avrà trasferito consigli e  suggestioni, tanto per il campo che per l’ambiente che lo circonda…

“Andrea è un preparatore molto scrupoloso che nel suo lavoro ha portato competenza, mestiere e attaccamento ai colori. Lavorare con lui, significa questo ed è veramente una bella esperienza e, per me, uno stimolo costante, come uomo e come portiere.”

Foto La Presse